Seguici su
Cerca

Descrizione

"In viridi virtus", “nel verde la virtù” proclama orgogliosamente il motto dello stemma municipale raffigurante un faggio secolare su di una piana erbosa di fianco ad un lago.

Faule è innanzitutto una cittadina che trova le proprie origini in uno scenario ambientale piuttosto suggestivo e questo lo testimoniano i due elementi che ritroviamo nello stemma: il faggio ed il lago.
Il nome Faule deriva probabilmente dal latino fagus – faggio, una pianta raffigurata nello stemma comunale che un tempo prosperava in questa terra alluvionale.
Verosimilmente destò un certo stupore il fatto che il faggio avesse trovato in questa terra di alluvione un suo habitat naturale. La presenza di questo tipo di pianta ad un’altitudine di mt 245 s.l.m. quale è quella di Faule, ossia a circa metri più basso di quello che i botanici indicano come il limite inferiore minimo di una faggeta, è giustificata dalla umidità che caratterizza il territorio attorno al Po e che certamente ancora più lo caratterizzava in passato, e mitigando il clima lo rendeva ancora più favorevole al prosperare di una pianta che teme il gelo eccessivo.
Il territorio faulese era una terra alluvionale ricoperta di boschi, formata dal Po e dai suoi affluenti e da essi stessi periodicante disfatta e riplasmata. Il Po certamente nel suo antico corso, prima che i lavori dell’uomo lo costringessero in un alveo più prevedibile e costante, compiva periodicante a seguito delle piene una serie di variazioni, prendendo di volta in volta direzioni diverse formando laghi e zone paludose, alternandosi a boschi e selve, giacchè nello stemma è pure raffigurato un lago.
Ma diversamente dai faggi di cui non è ovviamente rimasta traccia in un territorio ormai completamento trasformato dal lavoro dell’uomo, di quella antica realtà di paludi e di stagni ne è rimasto traccia. Infatti in molti scritti storici del 1840 (Casalis) si menzionala presenza in Faule di un lago di dimensioni ragguardevoli, così come lo si trova ancora disegnato in un rilievo topografico del 1938. Altra traccia di questo passato lagunare è la intitolazione alla Madonna del Lago del santuario che sorge sulla strada che conduce dal paese al Po. Oggi a Faule non ne è rimasta traccia del lago di Capalla in quanto a seguito di un prosciugamento stagionale si estinse circa 35 anni fa, ora è visibile da una depressione del terreno.
Resta da tentare una spiegazione sulla raffigurazione all’interno dello stemma della pianura erbosa, rafforzata dal motto in viridi virtus.
Motto certamente descrittivo, giacché tutta la vita di Faule dal passato al presente è sempre rimasta al verde, cioè all’attività agricola, che ha strappato palmo a palmo alla palude terre fertilissime e coltivabili, che consentirono la produzione necessaria alla sopravvivenza degli abitanti.

Foto

Lo stemma: faggio, lago e piana verde



Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Valuta da 1 a 5 stelle la pagina

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito? 1/2

Dove hai incontrato le maggiori difficoltà? 1/2

Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2

Inserire massimo 200 caratteri